La co-educazione: perché genitori e insegnanti devono lavorare in collaborazione sulle questioni relative all’educazione ai media digitali?

«Per garantire a tutti il successo, la scuola si costruisce con la partecipazione dei genitori, qualsiasi sia la loro origine sociale. Si arricchisce e trae supporto dal dialogo e dalla cooperazione tra tutti gli attori della comunità educativa»[1] riconosce una legge francese del 2013.

Sebbene non esistano testi legislativi equivalenti in Belgio o in Italia, i promotori del progetto TANDEM sono convinti che genitori e insegnanti giochino un ruolo essenziale rispetto ai/le bambini/e – ognuno nel proprio ambito di competenza.

Co-educazione significa quindi trovare un linguaggio comune e coerente in modo da nutrire i/le bambini/e di tale complementarietà. E’ anche un elemento fondamentale che permette di instaurare un clima di fiducia che favorisce il successo educativo. Significa, infatti, considerare il/la bambino/a nel suo complesso: se i genitori sono i primi educatori, qualsiasi adulto che abbia la responsabilità di un/a bambino/a ha una missione educativa.

Siamo tutti connessi… I media digitali sono ovunque… Scuola e famiglie devono confrontarsi con loro allo stesso modo, perché i/le bambini/e utilizzano oggi i media digitali a scuola come a casa.

Unire le forze di questi due mondi per insegnare ed educare ai media digitali sembra quindi particolarmente opportuno. Il progetto TANDEM è un esempio di attuazione di questa co-educazione sulle questioni relative all’educazione ai media digitali.

Genitori e insegnanti educano lo/a stesso/a bambino/a. La condivisione delle responsabilità educative che riguardano i media digitali permette che ognuna delle parti possa arricchirsi dei talenti e delle competenze dell’altra a vantaggio del/la bambino/a stesso/a.

[1] l’articolo L111-1 del codice dell’educazione, modificato dalla legge di orientamento e programmazione per la rifondazione della Scuola della Repubblica del 9 Luglio 2013.